Finiture Green

L’ospitalità dal cuore green

Francesca Motta

Il settore dell’ospitalità rappresenta una grande opportunità per architetti di concepire nuove strutture sempre più votate alla sostenibilità. Che sia per volere di una committenza attenta ai temi ambientali o per concept finalizzato al benessere degli ospiti, l’uso attento dei materiali e dei processi ecologici sta diventando un plus.

In questo articolo abbiamo chiesto a tre professionisti che hanno curato altrettanti progetti, di raccontarci qualche dettaglio su colori, materiali e finiture.

TERME PREISTORICHE RESORT & SPA, MONTEGROTTO TERME

Gli alberi sono i veri protagonisti del progetto, firmato da Studio Apostoli, volutamente inglobati in teche vetrate nelle suite e resi l’elemento centrale di tutto il progetto.
Il progetto Green Lodge è frutto della volontà della committenza di Terme Preistoriche Resort & Spa di ampliare l’attuale offerta attraverso la realizzazione di 8 suite suddivise in 4 edifici immersi tra gli alberi. Uno rivestito in biopietra e intonaco e gli altri tre concepiti come palafitte sospese e incastonate tra gli alberi.
Come spiega Manuela Astone, Senior Project Manager di Studio Apostoli che ha curato la direzione lavori «il primo step di progettazione è stato analizzare gli alberi stessi, il loro apparato radicale e lo stato di salute al fine di garantirne la stabilità e la sicurezza non solo in fase di cantiere ma, soprattutto, in fase di esercizio. Successivamente è stato definito il sistema fondazionale idoneo al caso, a micropali. I lodge sono stati concepiti per essere costruiti sul sistema fondazionale con tecnologie prefabbricate progettate, sagomate e tagliate per essere manovrate nello spazio a disposizione tra gli alberi presenti».
Poche ma ben chiare le finiture del progetto volute da Alberto Apostoli, fondatore dell’omonimo Studio: ampio uso di materiali naturali per gli esterni affinché si integrino perfettamente con il paesaggio. Ogni suite ha un tocco cromatico differente che si esprime sia nelle carte da parati, di Glamora, che nelle tinteggiature. La palette colori – desaturata e polverosa – sfuma dal blu, al petrolio fino a diverse tonalità di verdi, giallo, bianco e nero, tutto finalizzato a rimarcare la vocazione wellness del luogo.
L’unico elemento che crea contrasto cromatico è rappresentato, per gli esterni, dalle componenti metalliche (lattoneria, parapetti, serramenti) in color antracite. Per gli interni, con lo stesso colore, troviamo i serramenti e i battiscopa.
Due le essenze di legno selezionate, volutamente lasciate nella loro tonalità naturale: rovere per le pavimentazioni interne (ad eccezione di locali che necessitavano del gres per ragioni igieniche o di sicurezza) e larice per tutti i rivestimenti esterni, scelto per le sue qualità estetiche nonché per le eccellenti prestazioni in ambiente esterno.
Il legno rimane comunque il grande protagonista che, come ci spiega Astone «è volutamente lasciato con la tonalità naturale del legno. Il larice al naturale invecchiando muterà la propria nuance in base alla differente esposizione ai raggi solari. Questa caratteristica determinerà, nel tempo, delle architetture perfettamente integrate e naturali».

HOTEL LA BRIOSA, BOLZANO

Ritorno alle origini con il legno lunare: tagliato quando la luna è decrescente, ne garantisce una durabilità elevata. Anche in questo progetto la committenza aveva le idee ben chiare sull’utilizzo del legno. Uno in particolare, quello lunare, già di proprietà della famiglia che ha incaricato gli architetti Felix Perasso e Daniel Tolpeit, di ideare il progetto di costruzione sostenibile dell’hotel a partire da un edificio già esistente ma adibito a casa di famiglia.
Come ci spiega Perasso «il concetto architettonico dell’Hotel La Briosa è basato sulla fusione di elementi contrastanti, che danno come risultato un unico organismo tra tradizione e modernità, mixando metodi di costruzione tra loro apparentemente difformi e in parte contrastanti ma sempre rispettosi del contesto. Tecnicamente è stato scelto un sistema per pareti e solai della ditta Holzius che non contempla uso di colle bensì si basa su un sistema a incastro del legno».
Nonostante la struttura sia completamente in legno, allo sguardo esterno questa caratteristica non viene percepita. La scelta di un colore deciso come il rosso argilla che contrasta con gli elementi prefabbricati ad arco delle finestre realizzate in cemento, spicca per originalità.
«Da un lato gli elementi degli archi e dall’altro la scelta del colore che sfuma non solo nella tonalità, da scuro a chiaro man mano che si va verso l’alto, ma anche nella granulometria del rivestimento dell’azienda Calchera San Giorgio, sempre più fine man mano che si sale di piano e applicato con diverse tecniche».
Le finiture interne invece fanno un ampissimo uso di legno di castagno, non trattato e che muterà colore nel tempo. La Briosa si esprime anche negli intonaci a base di argilla dai colori decisi e saturi che rimangono sempre nelle tonalità degli ossidi: gialli, ocra, rossi.
Sostenibilità significa pensare alla durata del progetto e Perasso ha ragionato anche su questo: buona parte degli arredi di castagno sono realizzati per durare nel tempo ma alcune finiture potranno essere riallestite, senza grandi investimenti strutturali.
Ultimo tocco green è il tetto verde. Una parte di esso nasconde i pannelli fotovoltaici che alimentano tutta la struttura mentre la parte che si percepisce di verde ed è stata costruita con delle tasche trapezoidali fissate a una trave.

VRETREATS CERVINO, CERVINIA

Il paesaggio senza soluzione di continuità. Al posto di un’autorimessa completamente demolita nel 2021 viene inaugurata una nuova struttura ricettiva a Cervinia che oggi è il VRetreats Cervino (parte della catena VOIhotels, divisione alberghiera di Alpitour World), diretto da Daniel Menabreaz. L’edificio composto da tre corpi di fabbrica viene realizzato in 13 mesi in legno di larice utilizzando il sistema brevettato X-lam di Wood Beton. Oggi è una struttura 5 stelle composta da 66 camere lungo le pendici della Gran Becca, a Cervinia, Valle D’Aosta.
L’uso ampio di vetrate e del legno, hanno creato una struttura in armonia con il paesaggio circostante. Anzi, è stato fatto di più: il paesaggio entra nell’hotel inglobando il torrente che scorre sulla proprietà e che, attraverso un trattamento specifico ubicato nei locali di servizio della struttura, diventa acqua utilizzata in tutto l’hotel e nelle fontanelle di acqua potabile a disposizione degli ospiti.
I pannelli X-lam sono stati scelti perché il legno rientra nei materiali ecosostenibili integrandosi bene con il paesaggio circostante. La struttura infatti ha due affacci, una sul campo da golf dove c’è il torrente e a monte verso la montagna con il boschetto, elementi naturali che si è cercato di riprendere anche negli arredi interni.
Il ricircolo e recupero dell’acqua, nonché il teleriscaldamento di tutta la struttura, rimane comunque uno degli elementi più importanti del progetto, ci spiega Maria Pia Bettiol che ha curato il progetto architettonico.
Uno degli obiettivi dell’attuale gestione è quello di rendere ancora più sostenibile la struttura con l’approvvigionamento di energia al 100% pulita. In cucina si riflettono i valori del rispetto del territorio e delle tradizioni ricorrendo ad un ampio uso dei prodotti, dei profumi e dei sapori locali.

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