Finiture Green

Tour tra le materioteche d’Italia

Francesca Motta

Nel vasto mondo dei materiali e delle finiture servono coordinate fisiche e digitali, luoghi che diventa partner di progettisti e aziende.

Le materioteche sono sempre più presenti in Italia, con specializzazioni diverse. In questo tour abbiamo raccolto diversi contributi dalle principali realtà italiane e internazionali, delineando un quadro attualissimo dell’offerta. I numeri si sono rivelati particolarmente consistenti, sia sotto l’aspetto di materiali presenti nelle library fisiche e digitali – da un minimo di 300 a 30.000 – sia nel numero di architetti, progettisti e aziende coinvolte, in crescita anno su anno.
Ogni materioteca si propone al mercato con una vocazione specifica e un posizionamento chiaro. In alcuni casi si tratta di un servizio studiato per agevolare il progettista nella raccolta di campioni, rendendola snella, rapida e mirata, in altri il focus è sulla consulenza tecnica dei materiali, che nascono e si modificano sempre più rapidamente e diventano ancora più performanti.
Da qui a 5 anni l’evoluzione di queste realtà avrà il focus sulla transizione ecologica e sulla circolarità, sintomo del forte fermento legato ai materiali green e sulla facilità di accesso alle risorse, con una grande attenzione verso l’adozione degli strumenti tecnologici. Gli obbiettivi di crescita sono duplici: aumentare il numero di aziende e progettisti coinvolti ma anche renderli sempre più padroni del processo produttivo, in un’ottica collaborativa.

Le materioteche sostengono anche le aziende nel lavoro commerciale: «non più promotori che bussano alle porte degli studi portando campioni e cataloghi, causando un enorme dispendio di energia e spreco di materiali, ma uno spazio interamente dedicato ai progettisti dove poter toccare il materiale e i prodotti, facendo convivere aziende complementari tra loro» afferma Salvatore Petrullo, direttore commerciale di MetroQuality, realtà nata nel 2013 con la forte convinzione che il modo di promuovere i prodotti verso architetti e interior designer andasse radicalmente trasformato.

Ribadisce tale aspetto anche Isabella Maiocchi di Swatchbox: «siamo guidati dalla volontà di semplificare il processo di scoperta e campionatura di nuovi materiali offrendo una soluzione veloce e sostenibile». Con Swatchbox i professionisti possono esplorare la materioteca online, ordinare campioni che vengono raggruppati in una sola spedizione e consegnati entro due giorni lavorativi. Campioni che, se si desidera, possono essere inviati nuovamente alla sede per essere riutilizzati.

Un servizio simile è quello offerto da Material Bank: sul sito web architetti e designer possono accedere a materiali di oltre 300 brand, inviare l’ordine entro le 18.30 e ricevere i campioni il giorno dopo, tutto gratuitamente. «In Europa, durante il periodo di test, più di 4.000 architetti e progettisti hanno usato Material Bank, con un adozione crescente di più del 50% ogni mese» afferma Philippe Brocart, managing director di Material Bank Europe.
Un ulteriore fattore che differenzia l’offerta di materioteche a livello italiano è la specializzazione.

Negli anni novanta nasce Materioteca®, una realtà milanese che pone il focus sulla versatilità dei materiali polimerici, nata su volontà di Diana Castiglione e Antonio Petrillo. «Siamo specialisti nei materiali organici grazie agli innumerevoli studi condotti da Plastic Consult. La grande differenza rispetto ad altre realtà è che le tecnologie che mostriamo le abbiamo studiate e i campioni in archivio sono stati raccolti durante questi studi. Offriamo consulenza a chi lo richiede e siamo particolarmente attivi nella formazione» afferma Castiglione.

Un taglio specialistico sui materiali sostenibili e atossici lo ha Materiavera, realtà nata nel 2004 sull’eredità del lavoro impostato fin dal 1982 dal CBE, il primo Centro Bioedile. «La specificità di Materiavera risiede nella severa selezione che operiamo sui materiali perché quelli che proponiamo siano effettivamente ecocompatibili. Non ci interessano le vie di mezzo e soprattutto siamo diventati bravi a smascherare il greenwashing. Chi si rivolge a noi sa che siamo molto rigorosi» commenta Maria Elisabetta Tonali, titolare e fondatrice di Materiavera.
Tonali affianca i progettisti nella selezione dei materiali più adatti per i progetti di architettura e di design: «spesso ci sottopongono progetti per “tradurli” da tradizionali a sostenibili. Rilasciamo report con i risultati di sostenibilità acquisita dal progetto grazie ai materiali proposti, misurandone, dati alla mano, l’impatto ambientale dell’oggetto o dell’opera realizzata» ribadisce Tonali.

Materially è invece un database generalista di materiali che attira l’interesse non solo di architetti e designer, ma anche di aziende che utilizzano materiali per produrre qualsiasi tipo di bene. «La Materials Library nella versione digitale ospita circa 10mila materiali innovativi e sostenibili provenienti da più di 7.500 produttori nel mondo. Si tratta di un insieme di materiali con spiccata connotazione di innovatività/sostenibilità applicabili a qualsiasi settore e che spaziano da materiali naturali, polimeri, cementi, ceramiche, vetri, metalli e processi produttivi. Ogni prodotto è corredato da informazioni tecniche con il contatto diretto dell’azienda» spiega Chiara Rodriquez, CEO di Materially.

Da una spiccata esigenza del territorio nasce invece nel 2017 Makte, realtà marchigiana con una visione collaborativa. Si pone infatti come trait d’union tra progettisti di spazi residenziali e ad alta frequentazione e produttori di superfici e professionisti che lavorano le superfici per garantire scelte rapide e precise per ogni progetto. Ciò che ci rende unici è la vastità dei materiali – presso i punti Makte ci sono 105 campioni disponibili in grande formato e più di 200 in formato A4. La grande disponibilità dei nostri magazzini permette di gestire consegne rapide e puntuali su tutto il territorio nazionale» affermano i fondatori Cristian e Andrea Donini.

A chiudere il cerchio ci sono anche le realtà nate all’interno delle università. È il caso di MATto, materioteca del Politecnico di Torino – dipartimento di Architettura e Design -nata nel 2001. «Ci rivolgiamo principalmente alle aziende manifatturiere attraverso servizi di ricerca e consulenza relativa ai materiali e processi produttivi innovativi. Dal lancio del servizio di consulenza sono state incontrare oltre 200 PMI, aziende, startup innovative operanti in diversi settori: dalla gioielleria al packaging, dall’automotive al navale, dalla produzione di semilavorati agli accessori per la persona» racconta Beatrice Lerma, Professoressa Associata in Design del Politecnico di Torino ed executive director.

Il futuro delle materioteche è in continua evoluzione, anche se ognuna con le sue specificità tra i tratti che le accomunano ci sono la sempre maggior attenzione verso prodotti sostenibili, bio based e provenienti da materie secondarie accanto ad un sempre più spinto utilizzo di tecnologie per facilitare la realizzazione di rendere sempre più completi e fruibili i database.

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