Intervista a Marco Oriani, studio CM2 Associati
La tradizione del movimento moderno con la quale sono cresciute generazioni di architetti che hanno frequentato alcune scuole di architettura a partire dagli anni ottanta ha lasciato spesso in eredità una sorta di incertezza nell’utilizzo del colore. L’architettura contemporanea, soprattutto in Italia, è infatti spesso definita da toni neutri oppure, quando c’è uno studio approfondito sul materiale, da questo prende il colore.
Nei contesti urbani, invece, molto è lasciato alle riflessioni di ciascun progettista, mancando un adeguamento dei piani del colore alle sensibilità moderne. Per alcuni ciò è dovuto al fatto che questa materia, cioè lo studio del colore, non è, generalmente, preso in considerazione.
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