Il verniciatore è un alleato per il progettista e l’ufficio acquisti per orientarsi nel mondo delle finiture speciali. Affidarsi alla sua esperienza offre un valore aggiunto con ricadute positive sul lavoro finale.
Buongiorno, abbiamo un problema.
Le telefonate che arrivano ai verniciatori conto terzi che si occupano di settori di nicchia hanno, spesso, questo tenore. Pensare che un verniciatore conto terzi possa risolvere problemi ad aziende spesso delle dimensioni infinitamente più grandi di lui fa sorridere, però questo è lo stato dei fatti per chi cura l’aspetto estetico finale di un manufatto, in particolare se si tratta di settori come l’arredo di lusso, le scenografie per brand di moda internazionali e la nautica.
Essere un atelier della verniciatura significa in prima battuta offrire una consulenza fatta di prove ed esperimenti, errori e ricerca sul campo non solo nel proprio settore ma anche in quelli dove il manufatto è stato prodotto.
Il progettista che si lascia guidare dal verniciatore ha compreso che, oltre all’estetica, alla base di questo processo c’è la fattibilità – o meno – di alcune finiture che a volte hanno dei limiti tecnici. A questo si aggiunge anche l’esperienza e la conoscenza dei verniciatori conto terzi abituati a lavorare su progetti spesso tailor made.
«La cromatura, ad esempio, è un processo applicativo che può essere utilizzato su diversi materiali ma entro certi limiti di dimensione del manufatto da verniciare; è anche molto delicato perché sensibile all’umidità e alle temperature” spiega Francesco Fattobene, fondatore di Innovacrom. “Per noi che ci occupiamo di effetti speciali in particolare, spiegare e dare delle soluzioni valide al nostro cliente – il progettista o l’ufficio acquisti – è fondamentale. Non ci limitiamo però alla consulenza, per far comprendere esattamente come sarà l’aspetto finale, lavoriamo sempre su dei campioni reali che ci fornisce il cliente. In questo modo abbiamo anche la possibilità di testare subito i prodotti su quella determinata superficie» ribadisce Fattobene.
Il verniciatore è un alleato a cui il progettista può affidarsi ed è anche per questo che è necessario agevolare le sinergie tra la filiera. Questo aspetto diventa determinante quando si approcciano progetti importanti e di alto valore estetico ed economico.
Come spiega Martino Fullin di CFN Verniciatura e socio di Anver, associazione verniciatura industriale: «il progettista arriva da noi con un’immagine o un’idea, dobbiamo essere noi bravi e capaci a comprendere come risolvere la soluzione esteticamente e tecnicamente e restituire un manufatto il più simile possibile a ciò che ha in mente il cliente. In un settore come la nautica poi, dove ci sono dei paletti stringenti a livello tecnico, la nostra consulenza in termini di scelta dei prodotti e dei processi è determinante. È comunque un processo sempre in sinergia con il cliente finale e il progettista, il quale comprende che i limiti non sono solo nella manualità ma dati anche da altri fattori come i prodotti vernicianti, le esigenze del prodotto finito o i budget».
Lo stimolo a sperimentare viene dal cliente anche se i verniciatori hanno capito che differenziarsi offre dei vantaggi competitivi. Come ci spiega Davide Carlini, responsabile ricerca & Sviluppo di Centro Servizi Colore e anch’esso socio di Anver: «la domanda di effetti decorativi speciali per noi è iniziata negli anni 90, da quel momento abbiamo iniziato a sperimentare e proporre al mercato finiture alternative o imitative di materiali molto costosi come legni o marmi. Abbiamo studiato un sistema in grado di imitare i materiali su oggetti tridimensionali, anche su elementi singolari come tacchi per calzature di lusso, macchine da caffè e termoarredo. Possiamo dire di aver dato un input al mercato».
Essendo la verniciatura un processo estremamente delicato che chiude un ciclo produttivo, il verniciatore è anche colui che è responsabile della buona riuscita del manufatto finito. Oltre ad una competenza specifica nel suo ambito, il verniciatore è un attento esperto di materiali sia vernicianti che di quelli con cui è costituito il manufatto da verniciare.
«Il cliente oggi sa cosa vuole e noi ci mettiamo a loro disposizione con un reparto dedicato alle campionature e alla creazione di finiture particolari, utilizzando attrezzature innovative con tecniche non convenzionali” ci spiega Carlini che ribadisce “spesso facciamo i test con il cliente presente che sta con noi una giornata intera, il quale vede direttamente il lavoro e può intervenire. Una ricerca dell’effetto che ha in mente il cliente può durare anche qualche mese, in alcuni casi partiamo da 3/4 campioni fino ad arrivare a fornirne decine. Questo valore aggiunto rende anche la vita più semplice al progettista che a sua volta riesce a valorizzare molto di più il manufatto e anche il suo lavoro finale».
L’evoluzione della filiera e ogni suo attore ha compreso oggi che è necessario un dialogo tra tutti affinché il risultato finale sia negli standard richiesti dalla committenza. Il progettista che comprende i processi di verniciatura è anche in grado di attribuire il giusto valore economico del lavoro del verniciatore e del manufatto finito.
«Poter collaborare con chi fa parte della filiera permette di proporci al mercato come interlocutori privilegiati perché a conti fatti, siamo in pochi in grado di fare certe lavorazioni complesse e una consulenza così specifica. Essere un atelier di verniciatura significa non essere gelosi del proprio lavoro ma primeggiare ed essere scelti per la qualità che offriamo» sostiene Fattobene.
Gli fa eco anche Fullin «inserirsi e dialogare con un mercato di nicchia e il segmento lusso, come può essere la nautica, significa adoperarsi affinché il prodotto che esce dalla nostra azienda sia perfetto; è quindi necessario curarne tutti i dettagli, compreso l’imballaggio. Sono costi, certamente, ma che il progettista comprende e accetta. Il dialogo tra la filiera porta anche ad avere vantaggi economici per tutti: se mi arriva un pezzo danneggiato magari durante il trasporto, farlo presente da subito permette di accorciare tempi e costi inutili così come far presente che certe lavorazioni possono essere più veloci se il pezzo viene preparato da chi lo produce in un modo piuttosto che un altro ha sicuramente un vantaggio sul costo finale».
Per i verniciatori conto terzi che si posizionano sul mercato offrendo un servizio di alto livello e su misura, il valore aggiunto di anni di esperienza e di consulenza diventa il vero vantaggio competitivo.
E la capacità di risolvere problemi va pagata, al giusto prezzo.
Anver è l’associazione di realtà specializzate in diversi ambiti dei rivestimenti di superficie. La filiera della verniciatura industriale, così complessa per i tanti processi che tocca, trova nell’associazione un punto di incontro utile per confrontarsi e far crescere sia la conoscenza e il valore di questa professione all’interno del settore, sia promuovere maggiore consapevolezza dell’importanza di questo settore verso il mercato.
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