SICAM 2024: al via l’evento internazionale dedicato a forniture e...
Leggi tuttoLo scorso 24 novembre nella Sala degli Specchi della Reggia di Monza Finiture Green ha organizzato il Colorday 2023, un evento promosso da Anver con il coordinamento de La Rivista del Colore e patrocinato da diverse istituzioni, tra cui la Reggia di Monza che l’ha ospitato e l’Ordine degli Architetti PPC di Monza e Brianza, dedicato al mondo del CMF (colori, materiali e finiture) e al ruolo fondamentale che ricopre in determinati settori.
Soprattutto quando si parla di superfici impiegate nell’architettura e nel design, le aziende coinvolte nella filiera sono chiamate a rispondere a richieste sempre più competitive in termini di innovazione, creatività ma anche di sostenibilità. Il dibattito, focalizzato sull’antitesi natura vs artificio, è stato animato da alcuni professionisti che hanno presentato, a una platea composta in prevalenza da architetti, punti di vista diversi sulla ripro duzione dei materiali naturali e sui processi impiegati per ottenerla, in ottica di sostenibilità.
Ad avvalorare i contenuti trattati durante la giornata, una mostra organizzata nella sala Bianca adiacente a quella degli Specchi, per permettere al visitatore di vedere, toccare e sentire le superfici. La giornata si è svolta grazie al sostegno di Cromatica-Marcegaglia, divisione di Marcegaglia Steel dedicata alla stampa digitale su coil d’acciaio, ST Powder Coatings, realtà veneta impegnata nella produzione di vernici in polvere termoindurenti e di Tecnosugheri, azienda milanese specializzata nell’isolamento termico interno ed esterno in sughero.
Hanno partecipato all’evento in qualità di relatori, durante la mattinata moderata da Patricia Malavolti:
Massimo Duroni, bio architetto e docente universitario che ha trattato il tema della mimesi di colori e materiali, laddove questa assume un significato positivo come imitazione della forma ideale delle realtà e viene dunque percepita come elemento migliorativo. Un approfondimento di una parte degli argomenti trattati è riportato in questo articolo;
Veronica Sardi di New Crazy Colors, azienda specializzata negli allestimenti di vetrine per brand della moda e del design, che ha trattato il tema della sostenibilità nella progettazione e costruzione di scenografie e allestimenti, una necessità richiesta dai clienti che richiede una minuziosa analisi dei processi, considerando che molto spesso l’aspetto produttivo è strettamente legato ad una produzione artigianale, quasi artistico- decorativa;
Gianpiero Alfarano, docente dell’Università di Firenze, dipartimento DIDA, Campus design, che ha evidenziato come la relazione tra Artificio e Natura ha goduto da sempre di uno stato di perseverante antagonismo. Una sorta di rivalità, di compiaciuta prevaricazione. Nella cultura del progetto la separazione è stata assunta dalla dualità forma e materia. La forma come dominante. La materia come subordinata – maggiori dettagli in questo articolo.
Alberto Zancanella, architetto e specialista di architettura sostenibile, che ha parlato di artificio visto come una seconda natura scaturita da un processo creativo e volto a migliorare lo spazio antropizzato – maggiori dettagli in questo articolo;
Al termine della mattinata, durante la prima tavola rotonda tecnica, i progettisti e i relatori hanno avuto modo di scambiare i propri punti di vista con i responsabili delle aziende che hanno sostenuto la giornata.
Salvatore Pisani di Cromatica – Marcegaglia che ha presentato il tema della stampa digitale su coil d’acciaio per personalizzare superfici interne ed esterne innovative e durature.
Samuele Pellizzaro di ST Powder Coatings che ha presentato un innovativo prodotto verniciante in polvere con azione antibatterica e antivirale;
Il pomeriggio, moderato da Andrea dell’Orto, esperto di sostenibilità, in particolare per quanto riguarda l’architettura, si è aperto con un workshop sostenuto dagli sponsor dell’evento e focalizzato sull’approfondimento dei vantaggi legati all’utilizzo di prodotti e materiali di cui ciascuno si è reso portavoce e nello specifico:
Il pomeriggio si è concluso con un dibattito dedicato all’utilizzo di materiali naturali come parte integrante del progetto d’architettura, con gli interventi di:
Luca Compri di LCA architetti (studio di Varese) dove si sviluppano progetti con un approccio olistico nei confronti dell’ambiente, del contesto, della qualità degli spazi, secondo cui l’uso dei materiali in sé, così come le loro caratteristiche estetiche, diventano il linguaggio che definisce l’architettura, e il suo aspetto, la relazione con il paesaggio. Le scelte decorative sono determinate dalla natura, dai colori, dalle potenzialità dei materiali stessi;
Claudio Bellocchio, di NextWood, con il punto di vista dell’impresa che ha fatto una scelta drastica per quanto riguarda le tecnologie e i materiali per la costruzione degli edifici, valorizzando la sostenibilità del prodotto come strumento di vendita della casa, come valore economico e come strumento di comunicazione. Non solamente una scelta “etica”, ma una visione precisa di proposta di soluzioni differenzianti.
Luigi Mettica, direttore di Artwood Academy, scuola di alta formazione situata a Lentate sul Seveso in provincia di Monza e Brianza, presentando la realtà e la sua offerta formativa in grado di avvicinare i giovani alle professionalità legate alla filiera del legno-arredo.
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