Il sughero gioca un ruolo di primo piano nell'edilizia, diventando strumento e materiale d’elezione per architetti e interior designer
Dai pavimenti con effetti visivi concettuali, ai moderni rivestimenti interni, passando per l’insostituibile isolamento.
È anche un materiale estremamente resistente e resiliente come pochi altri e questo ne amplia moltissimo le sue applicazioni. Al suo interno c’è del gas che lo rende elastico, con benefici sia in caso di forti impatti con oggetti, sia per le persone che “lo vivono”.
Il sughero è infine un ottimo isolante sia termico che acustico, è anallergico e impermeabile. L’elenco delle caratteristiche del sughero è lungo, meno invece, almeno in Italia, le aziende che in edilizia ne sfruttano tutte le sue potenzialità.
Le sue caratteristiche sono molteplici, ma come si possono esprimere al meglio in architettura?
Ne abbiamo parlato con Ingrid Paoletti, docente presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano e l’architetto Laura Zevi dello studio Mario Cucinella Architects durante l’evento promosso da Amorim Cork Flooring Italia tenutosi il 10 novembre presso il suo showroom milanese di via Voghera 6. Del sughero prima di tutto dobbiamo considerare la materialità intesa come la sua componente tattile. È infatti un materiale completamente diverso dagli altri suoi simili utilizzati come finiture o isolanti. È caratterizzato da una grana che lo identifica precisamente, che ne racconta la sua naturalità e la sua storia.
Come sostiene Paoletti: «oggi è importante che si capisca la cultura del materiale: dove è stato prodotto, qual è la sua biografia, dove viene coltivato fino all’uso successivo e il suo smaltimento. Non basta più avere tra le mani una scheda tecnica, c’è necessità di saperne sempre di più. Non solo, ci troviamo in un momento dove si sta sperimentando un ritorno ai materiali che dicono quello che sono, senza avere necessità di coprirli o di raccontare qualcosa che è altro».
Il sughero è a tutti gli effetti un materiale dai molteplici impieghi a cui oggi si abbinano anche finiture estetiche di grande impatto. E, se l’estetica del sughero è mutata nel tempo, si può dire la stessa cosa anche per l’esigenza – oggi sempre più diffusa – di utilizzare materiali ecocompatibili in una visione di trasparenza e responsabilità. Quando si parla di sughero, sostiene Laura Zevi: «non possiamo non tenere in considerazione la sua capacità di autogenerarsi grazie alle decortiche. Sapere che questo processo di rigenerazione naturale impatta in modo limitato sull’ambiente è certamente un grande valore aggiunto per l’architettura di oggi».
Il tema della sostenibilità apre anche un pensiero alla gestione degli scarti.
La circolarità è infatti un altro aspetto determinante: il sughero prima che arrivi ad essere materiale di scarto può essere riciclato più volte senza che perda valore, naturalmente nel caso in cui si riesca a riciclarlo correttamente. L’impegno da parte delle aziende è quindi fondamentale. Amorim da sempre punta all’efficienza dei processi produttivi e al concetto di riutilizzo ancor prima che di riciclo.
All’atto pratico questo significa, ad esempio, produrre pavimenti flottanti che posso essere smantellati con facilità e riutilizzati, in un’ottica di reale circolarità.