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Leggi tuttoA pochi giorni dall’apertura dell’edizione di Pietrasanta di Design Week-end (26-29 settembre) abbiamo raggiunto Paola Silvia Coronel, ideatrice del format che porta in piccoli e noti borghi d’Italia momenti di riflessione sui temi del design e dell’architettura. L’evento, di cui Finiture Green è media partner, vede il susseguirsi di talk e momenti di approfondimento nella nota cittadina nota per lavorazione del marmo.
Portare una nicchia di pubblico, in località iconiche dell’Italia, per parlare di architettura, design e arte. Qual è la scintilla che ha fatto nascere i design week-end?
Design Week-end nasce da una gara di sci per architetti e designer iniziata quando ero una giovane collaboratrice nello studio di Michele De Lucchi, correva l’anno 2000. Da allora sono passate più di 20 edizioni e ogni anno questo gruppo si è sempre ritrovato, dando vita a momenti di confronto e ludici. In occasione del 20º anniversario è nata l’idea di creare un vero e proprio appuntamento che abbiamo ribattezzato “Design Week-end”.
I premi della gara di sci erano offerti dai principali brand di design che, col passare dell’edizioni, hanno iniziato a partecipare all’evento rendendosi conto che non era soltanto una gara di sci, ma un’occasione per creare networking con architetti che lavoravano nei principali studi milanesi. Il contesto molto informale permetteva infatti di creare delle relazioni che andavano ben oltre il rapporto lavorativo. Quando dalla gara di sci si è creato un vero e proprio appuntamento strutturato su più giorni, tutte queste aziende che aderivano in maniera informale, hanno poi partecipato proattivamente ai Design Week-end, riconoscendole l’indiscusso valore di business.
L’edizione di Pietrasanta Design Week-end ha come filo conduttore “il tratto distintivo”. Quanto è importante oggi per i progettisti comunicare e valorizzare la propria unicità?
Essere riconoscibili è molto importante e per alcuni progettisti è diventato un vero e proprio brand, come possono essere la riconoscibilità di Philip Stark, Norman Foster o di Michele De Lucchi. Certo non è facile creare un’identità che sia così riconoscibile e così vincente. In questo i progettisti scelgono approcci differenti: chi cerca un tratto distintivo riconoscibile e quasi un marchio da imprimere in ogni progetto e chi invece ritiene sia più corretto sapersi declinare e aggiornare a seconda dei tempi, dei contesti e dei committenti. Non esiste quindi una risposta univoca a questa scelta del tratto distintivo, ma differenti approcci che i vari studi scelgono in base al loro modus operandi.
Viviamo in una società dove l’informazione specialistica e la condivisione di informazioni sembra ormai una questione superflua. Dalla sua esperienza, anche delle precedenti edizioni dei Design Week-end, qual è la chiave giusta per poter fare cultura?
Purtroppo oggi con il libero accesso ai mezzi di comunicazione l’informazione viene veicolata da più fonti, che non sono sempre autorevoli.
Oggi credo ci sia una grande ricerca, un grande desiderio di contenuti culturali che possono essere di stimolo soprattutto alle figure creative. Ed è per questo che i nostri appuntamenti vengono vissuti come un grande brainstorming, una eccezionale occasione per riflettere insieme e ragionare su tematiche spesso non scontate.
Pongo sempre molta attenzione e dedico molto tempo nel definire le tematiche, che spesso trovano spunto da fatti di cronaca, come nel caso dell’edizione di Courmayeur 2024 il cui tema è stato definito nei giorni in cui la cronaca parlava della tragedia di Giulia Cecchettin. Il ragionamento è nato da come architetti, designer e aziende debbano essere sempre un passo avanti, innovativi e creativi allo stesso tempo, e come la nostra società debba fare un passo avanti. Da queste considerazioni è nato il tema “un passo avanti”, che è stato poi spunto per mostre e dibattiti.
Mi piace pensarmi come una content creator che trova nel format Design Week-end l’occasione per creare eventi e dare vita a dibattiti coinvolgenti. La platea di architetti che coinvolgiamo a ogni edizione è molto colta, attenta e preparata. Ogni edizione è sempre molto sfidante.
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