Cos'è la mimesi? Perchè potrebbe essere argomento di discussione nel mondo del design?

Mimesi deriva dal greco e significa imitazione.

Secondo Platone tutto ciò che imita la realtà (pallido simulacro del Mondo delle Idee) non è altro che l'imitazione di un'imitazione e quindi di poca qualità proprio come la fotocopia di una fotocopia. Nell’estetica aristotelica, invece, mimesi acquista un significato positivo, come imitazione della forma ideale della realtà, per cui l’operare dell’artista diventa simile all’operare della natura (Treccani.it).

Insomma diventa difficile stabilire a priori delle regole certe ed immutabili. Diventa così un bestseller la ceramica effetto legno anche se fino a pochi anni fa era considerata una scelta kitsch ma qui si vedono nuovi orizzonti per questa categoria così bistrattata e poi rivalutata con dignità espressiva proprio come fu per il cinema Pulp oggi proiettato in sale d'Essai per veri amatori.

Dove è finta la ricerca dei materiali sinceri? Delle finiture che esaltano le caratteristiche del substrato e non le sostituiscono? Non solo la ricerca nell'utilizzo delle finiture ha migliorato le prestazioni fisiche per adeguarsi alle richieste normative sempre più pressanti ma il mercato si è aperto a nuovi interlocutori non necessariamente competenti in materia ma spesso di grande carisma e capacità estetica. I progettisti. Il progettista rinascimentale era un artigiano acculturato, un tecnico che sapeva progettare anche gli strumenti da utilizzare per ottenere i risultati desiderati. Il mercato però era relativamente piccolo e chiuso e le offerte limitate alle capacità degli artisti coinvolti.

 

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