I colori sono una forza potente d’attrazione e di coinvolgimento, e vanno ben oltre il ruolo di rivestimenti cromatici. Le palette, o gamme di colori, costruite dagli esperti di trend, hanno un modo sottile di catturare le sfumature emozionali, psicologiche, e persino politiche ed economiche della società, riflettendo e impattando lo spirito del tempo culturale, ossia divenendo rivelatori del tempo e della società.
Se osserviamo infatti un quadro, una fotografia o una pagina di giornale, spesso riusciamo in parte anche attraverso l’uso dei colori ad individuarne l’epoca.
Se andiamo oltre, se non ci fermiamo alle affermazioni all’apparenza superficiali, propugnate non solo dalle riviste di moda ma anche dai trend analyst, come ad esempio i tipici slogan “è tornato il nero” o “quest’anno è d’obbligo il rosa”, riusciamo ad intuire le valenze profonde che il linguaggio del colore custodisce in sé.

La possibilità di scegliere e combinare, di indossare o di circondarsi di colori, e questo è particolarmente evidente nella moda dove il colore è un elemento cruciale del design e degli abbinamenti, questa possibilità cromatica appunto di creare ci riporta probabilmente all’esperienza ludica, alla libertà sperimentale della nostra infanzia. L’industria della moda e del design, agile e flessibile nel cambiare e seguire I’onda della mutevolezza dei tempi, anche attraverso la sua sincronizzazione cromatica, termine coniato da Clino Trini Castelli, è un fenomeno di vasta portata economica.

 

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