La newsletter di Finiture Green

Brevi considerazioni sulla Milano Design Week 2023.

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L’edizione di quest’anno, tornata in grande spolvero per il numero di eventi ed espositori, ci ha dato ottimi spunti di riflessione. Il filtro con cui abbiamo girato per i padiglioni del Salone del Mobile e location del Fuori Salone è quello di cercare (e trovare) trend e nuove finiture per le superfici.

Di tendenze ne abbiamo individuate alcune che vale la pena sottolineare.

Legno e toni neutri e polverosi sono indiscussi.

Il legno viene usato nella sua forma più naturale possibile (anche se è trattato) mentre le tonalità neutre di tessuti e finiture sono capitanate (ancora) dai grigi, seguiti da verdi desaturati ed eleganti rosa cipria.

Gli ambienti domestici diventano sempre più ibridi. Non è una novità il fatto che non esiste più una netta divisione tra esterno e interno, e questo si rispecchia anche negli arredi. La fluidità degli spazi, che fa anche di necessità virtù, si declina in complementi realizzati con speciali tessuti e finiture nanotecnologiche, che devono resistere a sollecitazioni diverse.

Uno sguardo più generale ci fa anche considerare che linee e forme minimaliste, pulite e rigorose – figlie di design e architetti della generazione razionalista – sono una certezza che però non pone in grande risalto le novità. Nomi noti sono evidentemente una certezza per le aziende che si impegnano ad associarsi al brand dello studio dell’archistar, piuttosto che addentrarsi nella ricerca di qualcosa che sia davvero nuovo. La percezione di paura di uscire dai canoni è, secondo noi, evidente. Ma è una considerazione che viene fatta senza pensare alle implicazioni sui bilanci delle aziende che devono quadrare.

Un susseguirsi di arredi bellissimi dalla fattura impeccabile, dove però il grande oggetto cult non emerge. Peccato.

Foto-1-Finiture-Green-Salone-del-mobile-23

Altro grande assente, sempre guardando con gli occhiali di chi parla di finiture, è lo storytelling. Pare scontato in tempi dove tutti “raccontano” una storia ma in alcuni casi, quando è il processo e non l’oggetto che deve emergere, allora un po’ di narrazione deve essere fatta. Pena il rischio di far parlare solo un oggetto che però non è rappresentativo del proprio valore. Non è semplice trovare la giusta modalità per aziende che magari si occupano di particolari finiture ma è necessario per far comprenderne il valore.

Foto-2-Finiture-Green-Fuori-Salone-23

Arte e design sono sempre più interconnessi tra loro, in un fluire che certamente è di stimolo e di apertura per il settore dell’arredo. E non importa se a volte certe installazioni non si comprendono totalmente, l’importante è raccogliere stimoli e suggestioni, senza porsi troppe domande.

E la sostenibilità? L’abbiamo vista nei materiali e nei tentativi di alcune aziende di portare innovazione tecnologica valorizzando scarti di produzione o nelle startup che utilizzano funghi per realizzare materiali di rivestimento fonoassorbenti.

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